Il Napoli è più dominante e qualitativo dello scorso anno. Lo certificano i dati
Metriche avanzate di questa stagione rispetto a quella trascorsa, ci spiegano meglio che Napoli è e che Napoli probabilmente sarà.

Il Napoli di quest’anno è una squadra già molto diversa rispetto a quello campione d’Italia, questo pare evidente. Lo è in alcuni uomini che ne hanno modificato e condizionato l’impianto tattico, lo è, di conseguenza, nei principi di gioco e in quello che Conte pretende dai suoi. Anche se poche ancora sono le partite giocate per poter fare delle valutazioni, tuttavia alcune tendenze sembrano già molto chiare e una prima analisi comparativa svolta su alcune significative metriche avanzate di questa stagione rispetto a quella trascorsa, ci spiegano meglio che Napoli è e che Napoli probabilmente sarà.
L'analisi dei dati sul Napoli
Nella grafica che pubblichiamo abbiamo evidenziato in verde, metrica per metrica, i dati che risultano migliori. Il nuovo Napoli ha banalmente 2 punti in più (15) dello scorso anno (13), e anche in quello che chiamiamo X-Points, vale a dire punti attesi, come dire punti meritati, ha 2,59 punti in più (12,56 contro 9,97). Meglio anche nei gol realizzati (12 contro 11), peggio invece in quelli subiti (6 rispetto ai 4 della scorsa annata). Di conseguenza anche la differenza reti dello scorso anno era, sia pure di misura, migliore con un +7 rispetto all’attuale +6. Se poi spostiamo l’attenzione sui famosi expected goals (Xg) il discorso si fa molto interessante. Vediamo infatti come per quelli attivi il nuovo Napoli sia molto migliorato (1,77 rispetto a 1,40 della scorsa stagione), ma sia leggermente peggiorato in quelli concessi (0,96 rispetto a 0,85 del 2024/25). Tuttavia il saldo tra i due valori mostra un miglioramento quest’anno (+0,81 contro +0,55). Molto interessanti sono poi i dati relativi al pressing, per valutare il quale abbiamo preso in esame due parametri: PPDA e DLINE. Il primo, Passes Per Defensive Action, è una misura di quanti passaggi mediamente vengono concessi agli avversari prima di intervenire con una azione di disturbo mirata alla riconquista del possesso; dunque valori più bassi indicano una maggiore efficacia nel portare l’azione di pressing. Ebbene il Napoli che lo scorso anno aveva un valore medio di 12,86, quest’anno sta tenendo una media di 9,20, sensibilmente migliore. Il secondo parametro, Defensive Line, misura l’altezza media della linea difensiva. Anche questo valore mostra una differenza sensibile a favore del Napoli di quest’anno con 52,54 metri rispetto a 47,53 metri dello scorso Napoli. Molto significative poi sono anche le metriche relative alla qualità dei passaggi. Il dato sui passaggi medi a partita perfezionati negli ultimi 18 metri, ci dice come quest’anno (6,17) la squadra di Conte sia meno verticale di quella scudettata (8).
E d’altra parte anche i dati relativi al possesso sono la certificazione della volontà di palleggiare di più e tenere maggiormente il pallino del gioco di questo Napoli rispetto al primo Napoli di Conte. Il possesso palla generico è infatti cresciuto considerevolmente passando dal 54,6% al 62,20%. E lo stesso possesso nell’ultimo terzo di campo (FIELD TILT), vale a dire quello dal peso specifico maggiore, è cresciuto in maniera esponenziale, passando dal vecchio 54,13% all’attuale 69,91%.
E dal punto di vista della produzione offensiva? Anche qui registriamo un consistente miglioramento. L’indice delle minacce portate (X-Threats) è infatti passato da 1,40 della scorsa stagione all’attuale 1,77, i tiri medi a partita verso la porta sono passati da 13,1 a 16, quelli nello specchio della porta da 3,95 addirittura a 6,17. Sul fronte difensivo invece registriamo un leggero peggioramento. I tiri totali concessi agli avversari in media sono 10,5 (9,68 lo scorso anno), mentre quelli concessi nello specchio della porta sono in media 2,67 (2,53 la scorsa stagione).

Conclusioni
In conclusione, in ben 12 delle 18 metriche prese in esame il Napoli di quest’anno mostra valori migliorativi rispetto a quelli del Napoli scudettato. La interpretazione delle metriche ci racconta un Napoli decisamente più dominante e che vuole fare la partita tenendo in mano il pallino del gioco attraverso un possesso anche nelle zone pericolose del campo. Ci dice di una squadra che più di quella scudettata vuole pressare alta e recuperare in fretta il possesso, che palleggia molto di più e che al momento va meno velocemente in verticale.
Seppur concedendo di più, possiamo affermare che al momento questo processo di cambiamento anche abbastanza netto sta producendo ottimi risultati in termini di rendimento, e che le migliorie anche estetiche portate da questo nuovo corso sono molto più impattanti di quanto non siano le lacune di un processo di crescita che richiederà tempo per potersi perfezionare.

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